L'Ampolla scarlatta by Monique Scisci

L'Ampolla scarlatta by Monique Scisci

autore:Monique Scisci [Scisci, Monique]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9788866600411
editore: CIESSE Edizioni
pubblicato: 2012-06-25T22:00:00+00:00


Capitolo XXII

“Sono convinto che anche nell'ultimo istante della nostra vita abbiamo la possibilità di cambiare il nostro destino”.

Giacomo Leopardi

«Rory, credi davvero di poterti fidare ciecamente di Patterson?» domandò Federico seduto accanto a me.

«Non ho dato per scontata l’affidabilità del Dottor Evan Patterson, ma resta il fatto che mia madre, sto parlando di Frida, si fidava di lui, tanto da lasciarmi nelle sue mani …»

«In realtà non è proprio così. Lei sapeva che Alberto si sarebbe preso cura di te almeno finché non fosse giunto il momento» precisò Maya.

«So cosa ho visto nella visione. Se non fosse stato per lui non sarei qui con voi in questo momento! Ci ha aiutato a scappare mettendo a rischio la sua stessa incolumità».

Per quanto labile fosse la fiducia che riponevo in lui, non riuscivo a metterlo in discussione dopo quello che aveva fatto.

«Mi chiedo cosa gli abbia fatto cambiare opinione in merito agli originari, da portarlo a mettersi contro l’Ordine. Addirittura da elaborare una specie di soluzione per impedire che ne vengano uccisi altri; si tratta di rimorso o c’è dell’altro?» valutai ad alta voce.

La domanda rimase sospesa per alcuni istanti senza che riuscissimo a formulare una risposta. Sentivo i loro occhi addosso come se si aspettassero che dicessi qualcosa, ma il fatto è che avevano ragione. Non c’era modo di sapere se ciò che ci aveva raccontato fosse la verità ma nemmeno il contrario.

«Per quanto mi riguarda anche il fatto che tu sia un vampiro, fino a due giorni fa era fantascienza Rory … in ogni caso questa potrebbe essere una trappola».

Le parole di mia sorella mi colpirono nonostante le loro preoccupazioni fossero assolutamente legittime. Tra l’altro, non ero ancora pronta a sentirmi definire vampiro; l’associazione del termine alla mia persona non era semplice da accettare per cui dovetti sforzarmi di non cedere alla tentazione di urlare.

‘Non sono ancora un vampiro, maledizione!’

Sospirai alzandomi dal letto e prima di dire qualsiasi altra cosa, riflettei sull’intera situazione.

«Lo capisco» dichiarai «Ci troviamo davanti un’incognita ed è tutto terribilmente assurdo, tanto da far vacillare le nostre più radicate certezze. Le mie si stanno sgretolando al suolo man mano che trascorrono i giorni perché ci sono ostacoli che non avrei mai pensato di dover superare, cose che non capisco, e alcune che non avrei mai voluto sapere. L’unica cosa che so è che diventerò un vampiro». Mi azzittii, una lacrima rigò il mio viso, ma evitai di farmi prendere dalla tristezza.

«Non so quando e non so nemmeno come accadrà, ma resta il fatto che presto o tardi succederà. Non ho ancora ben chiaro cosa comporti, eppure so con altrettanta certezza che ciò che rappresento è il solo e unico ostacolo all’equilibrio che sussiste da secoli fra le due specie più evolute; tra voi esseri umani e i vampiri indotti, gli unici vampiri a quanto pare, cui è concesso continuare a esistere sulla terra. Io devo potermi fidare di lui, altrimenti ciò che stiamo facendo non ha senso».

Era complicato parlare di quanto mi sentissi disarmata di fronte a un intero panorama di difficoltà, palesare la mia disperazione sarebbe stato troppo per entrambi.



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